Nascita e scopi

L’Associazione Assaggiatori Italiani Balsamico è stata fondata nel febbraio 2001: si avvia, quindi, verso il diciassettesimo anno di attività che si preannuncia denso di nuove iniziative. Gli Assaggiatori Italiani Balsamico sono infatti stati estremamente dinamici nei primi anni di attività associativa e hanno raggiunto obiettivi davvero impensabili rispetto alle attese iniziali.

Le attività sviluppate all’inizio si sono focalizzate sulla messa a punto, insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia, di un metodo di analisi sensoriale per l’Aceto Balsamico di Modena.

 

Lo studio eseguito dagli assaggiatori si è subito presentato con una forte valenza pratica, per altro immediatamente recepita dai produttori, ai quali è stata data l’opportunità di valutare il proprio balsamico e di apprezzarlo maggiormente nelle sue diverse qualità e prezzi, anche al momento in cui viene spiegato al consumatore.

 

L’idea di suddividere lo spettro analitico in quattro fasce qualitative e di contraddistinguerle con una semplice simbologia – idea adottata da un numero via via crescente di produttori – è ormai divenuta un vero e proprio sistema di cartterizazione, conosciuto e sostenuto a tutti i livelli dagli operatori di settore. Le foglie di vite (questo il simbolo adottato), da una a quattro per distinguere caratteristiche crescenti, ormai campeggiano su milioni di bottiglie in tutto il mondo e su molte testate giornalistiche, di settore e non.

Una volta in possesso del sistema, si sono resi necessari gli strumenti per utilizzarlo. Ci si è preoccupati di formare un nutrito gruppo di assaggiatori, mediante corsi specifici. Per questo, sono stati organizzati numerosi corsi di assaggio a cui hanno preso parte non solo i tecnici produttori, ma molti, moltissimi privati che hanno, con questa loro adesione, mostrato il grande interesse che esiste intorno al mondo del balsamico. Dall’esterno, in fondo, questo può apparire strano, se si pensa che si tratta di assaggiare un aceto, non certo un distillato o un grande vino.

Una grande importanza hanno avuto anche le attività divulgative, quali seminari e banchi di assaggio a partire dal 2002 su invito dell’Ente Fiere di Verona nell’ambito del Sol/Vinitaly, seguita subito da Cibus di Parma e il Fancy Food Show, a New York, dove Aib si è fatta conoscere al grande pubblico americano, uno dei maggiori consumatori mondiali di Aceto Balsamico di Modena.

 

Considerando che un gran numero di produttori si è avvicinato con interesse, e anche entusiasmo, alle attività Aib, è stato deciso di rendere questa partecipazione più ufficiale, costituendo un apposito gruppo di lavoro, interno ad Aib, che gestisca e garantisca i controlli qualitativi e sensoriali sul prodotto che viene marchiato con il simbolo delle foglie.Questo gruppo, denominato C.C.Q.B., Centro Controllo Qualità Balsamico, è esclusivamente rappresentato da produttori, agisce sotto il diretto controllo di Aib e rilascia le autorizzazioni all’utilizzo del simbolo costituito dalle foglie di vite sui vari prodotti, con la possibilità di eseguire controlli per la garanzia qualitativa.